Ferragnez e non solo, quanti bambini sui social. Ma non è un album di famiglia: ecco le regole per pubblicare immagini dei figli senza esporli a rischi o condizionare la loro vita
C’è una tendenza che si sta espandendo in modo sempre più importante: quella di pubblicare le foto dei propri figli sui social. I Vip non fanno eccezione, basti vedere i Ferragnez. Ma c’è anche chi sceglie di non farlo…
Spinti da un grande amore e una grossa fetta di orgoglio, ormai tanti genitori amano condividere foto e video, dove si vedono i propri bambini. Il fenomeno è conosciuto con il nome di ‘Sharenting’, parola coniata negli Usa che unisce ‘share’ (condividere) e ‘parenting’ (genitorialità), e nella maggior parte dei casi avviene in modo ingenuo, semplicemente usando i social come se fossero un album di famiglia. Si stima che i genitori pubblichino in media all’anno 300 foto del loro figlio. Spesso gli scatti sono poi corredati di informazioni sul bambino, dall’età a dove vive, particolari privati della loro vita che andrebbero tutelati.
POSTARE FOTO DEI FIGLI PUÒ ESSERE RISCHIOSO
C’è quindi una mancata riflessione sulle conseguenze che un gesto semplice come quello di pubblicare una foto o un video può scatenare. Non è un caso se molti altri Vip, come Federica Panicucci o Luca Argentero, non hanno mai pubblicato foto dei loro bambini sul web. Le insidie sono dietro l’angolo e tutelarsi è indispensabile. «Spesso i genitori non pensano che quanto condiviso sui social media, a volte anche molto personale e dettagliato, esponga pericolosamente i bimbi a una serie di rischi, primo fra tutti il furto di identità» ha spiegato il professor Pietro Ferrara, responsabile del Gruppo di Studio per i diritti del bambino della Sip. Ma non solo, perché video e foto possono diventare oggetto di reati gravissimi, come la pedopornografia, o esporre il minore ad atti di bullismo, sia il cyberbullismo che quello nella vita quotidiana.
A 14 ANNI PUOI CHIEDERE DI RIMUOVERE FOTO E VIDEO
I minori non sono consapevoli di finire online, apprezzati e giudicati da chiunque con un semplice click. Per la legge, compiuti 14 anni acquistano finalmente il diritto di potersi autodeterminare, almeno con riferimento alla tutela della propria immagine, e quindi richiedere che le immagini pubblicate vengano rimosse. Insomma: il minore che ha compiuto i 14 anni può opporsi allo sfruttamento della propria immagine. O, allo stesso modo, è libero di prestare il consenso alla diffusione di foto e video che lo ritraggono.
COME DEVE COMPORTARSI UN GENITORE?
Mentre è sempre più infuocato il dibattito sulla scelta di alcuni Vip di pubblicare grande materiale sui figli, vedi Fedez e Chiara Ferragni, con la conseguenza che i bambini, una volta cresciuti e alle prese con la propria rete sociale, si ritroveranno dotati di un fardello di contenuti digitali pubblicati nel corso degli anni dai genitori, come sempre nella vita reale la soluzione è più complessa: non c’è solo sì e solo no. Ci sono infatti genitori che pubblicano una foto ogni tanto, magari in occasione di un compleanno, come ha fatto Gigi D’Alessio con il piccolo Francesco, altri, come Diletta Leotta con Aria, che evitano di esporli eccessivamente, altri ancora, oppure Aurora Ramazzotti, che ha dichiarato che il viso di Cesare rimarrà sempre nascosto. Ma come dovrebbero comportarsi i genitori? La prima scelta è quella di coprire il viso del bambino, pixellandolo o usando un emoticon. Se invece si vogliono pubblicare scatti senza modificarli, è importante rispettare alcune regole.
L’Università della Florida, a proposito di sharenting nel suo aspetto legale, ha proposto linee guida per condividere in sicurezza le foto di minori online.
- Permettere la condivisione delle foto solo per alcuni utenti, modificando le impostazioni di privacy dei social, e scegliere di non essere tracciati dagli algoritmi di Google.
- Impostare sistemi di notifica che segnalino ogni volta che il nome dei nostri figli viene pubblicato online.
- Non rendere mai pubblica la localizzazione del minore, disattivando i servizi di geo-localizzazione quando si pubblica un post (e, ovviamente, evitare di indicarlo esplicitamente tra le informazioni inserite).
- Impedire che i minori utilizzino senza supervisione i social condividendo foto e racconti della loro vita: è bene che siano i genitori a verificali prima che vengano pubblicati.
- Non pubblicare mai foto di bambini, neanche se neonati, svestiti o in atteggiamenti intimi (quando sono in bagno ad esempio).
- Valutare sempre gli effetti che quella determinata pubblicazione può avere sulla vita futura dei propri figli.
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