È arrivato in redazione il libro di Ilary Blasi ‘Che stupida’. Lo abbiamo letto con grande interesse e anche una certa emozione, perché al di là delle rivelazioni vere o presunte si legge tutta l’angoscia di una donna che vive la fine di un amore dopo 20 anni insieme. Questo libro creerà sicuramente altre polemiche e discussioni, ma va letto per capire le incomprensioni che si vengono a creare quando una coppia non funziona più. Bellissimo poi il finale in cui si cerca sempre e comunque di trovare le migliori soluzioni per salvare una famiglia.
Ecco alcuni estratti di un libro che farà parlare per molto tempo.
Passavamo le notti a discutere
«A volte Francesco, ossessionato dal dubbio, mi svegliava alle due, alle tre del mattino per farmi a bruciapelo qualche domanda che mi aveva già posto di giorno, in modo da controllare se le risposte fossero coerenti. Dopo, riaddormentarsi era impossibile e finivamo per torturarci fino all’alba, riversandoci addosso delusione, rabbia, insoddisfazione, paura».
Da quel giorno è cambiato completamente
«Non poteva essere questione di lavoro: ce l’aveva con me». Da quando Franceso Totti ha scoperto i messaggi di Cristiano Iovino a Ilary Blasi non fu più lo stesso, anche se in pubblico era affettuoso e vicino. Ma il menage era rovinato perché lui cercava sempre di stare fuori di casa, rientrando sempre più tardi. Per salvare il salvabile «proposi a Francesco un weekend romantico, ma lui mi disse di no».
Andiamocene via
«Francesco stava per lasciare il calcio e venne fuori l’ipotesi di continuare a giocare all’estero. Lo incoraggiai. Mi sembrava un modo per sfilarsi dall’ambiente romano, che in quel momento — era il 2016 — era diventato un po’ asfittico». Ilary Blasi sostiene che l’avrebbe seguito ovunque, pensando già a trovare le scuole giuste per i tre figli.
Lo stress dei figli e una festa finita male
«Francesco decise che al pranzo per il mio compleanno, il 28 aprile 2022, non avrebbe partecipato, ma Cristian si impuntò: “No, papà, devi venire”. Alla fine, Francesco al ristorante si presentò. Era sfuggente, alle tre e mezzo si alzò da tavola dicendo che doveva partire per lavoro, ma quanto meno era stato con noi. Con me. Quindi ci sperai, in una sorpresa. “Magari sta fingendo di dover andare a lavorare e poi me lo ritrovo a casa con un mazzo di fiori” pensai. Invece no. Più della solitudine, poté la delusione. Avevo tentato di tutto, chiesto, ascoltato, provocato, fatto finta di niente, provato a ragionare, litigato e discusso; a un certo punto avevo anche cercato supporto all’esterno. Convivevo con un muro di gomma».
Le preoccupazioni di mamma Daniela
«Ero stanca, preoccupata, ansiosa. Con le mie sorelle, le mie amiche, mia madre mi disperavo. La vita per come la conoscevo era scomparsa, polverizzata, il mio malessere si allargava a macchia d’olio. Mia madre era sotto shock, l’aveva visto crescere, lo considerava un quarto figlio. “La gente può divorziare, sentire dolore, ma a cosa serve tutto questo?”, mi ripeteva. Non sapevo risponderle»
Un capodanno tutto da sola
Ilary Blasi poi racconta il primo capodanno solitario del 2022. «L’ultimo dell’anno mi sentivo un pesce fuor d’acqua, o meglio, fuori tempo massimo: una quarantenne in mezzo a un mare di diciotto-ventenni ubriachi, che ballavano a piedi nudi sulla sabbia, in costume da bagno e braccialetti fluo. Mi sembrava che la vita mi stesse restituendo la spensieratezza che, sposandomi presto, non avevo avuto: la leggerezza dell’essere senza orari, senza responsabilità».
Ti prego Totti, torna a casa
La conclusione di Ilary Blasi è amara ma comunque aperta a una nuova fase della sua vita con Francesco. «Non rinnego nulla. E perché dovrei? Sono una donna fortunata, ho vissuto una magnifica storia d’amore, da cui sono nati tre capolavori. Ma nulla è immutabile, men che meno le relazioni, men che meno le famiglie. Prima d’ora non ho mai sentito il bisogno di inventare per me un modello diverso da quello in cui ero immersa, adesso però sì, perché diversi sono i sentimenti, quindi mi tocca fare uno sforzo di immaginazione, diventare creativa. Siccome ti conosco bene, il primo passo lo faccio io, d’accordo Francé? Aggiungo una tovaglietta e apparecchio per cinque. Ti metto qua, al tuo vecchio posto, a capotavola. La coppia potrà non esserci più, ma della nostra famiglia saremo sempre parte, ci basta volerlo. Facciamo così: ora scolo gli spaghetti, chiamo i nostri figli e tutti insieme ti aspettiamo per cena. Verrai?»