Maria Grazia Cucinotta è raggiante. Il suo programma televisivo, L’ingrediente perfetto su La7, riceve ogni settimana ascolti record. E il suo ultimo film, Gli anni belli per la regia di Lorenzo D’Amico De Carvalho, sta andando benissimo al box office nonostante le restrizioni di capienza dovute al Covid. «La gente ha bisogno di svago – ci dice la splendida attrice – tornare alla normalità. E piano piano ne stiamo uscendo. Credo che stavolta andrà sempre meglio, incrocio le dita».
Spesso ospite in tv ma mai conduttrice. Vero?
Non era facile per me. Ma poi mi sono buttata in questa nuova sfida.
Come sta andando questa esperienza?
Ho subito tranquillizzato tutti e tutte che io non sono né Antonella Clerici né Benedetta Parodi, due star anche nel settore culinario televisivo. Ho solo portato la mia esperienza di cuoca in tv. Per me mangiare bene e sano è fondamentale e sono contenta che ogni settimana mi seguono sempre di più.
In alcune puntate hai avuto come guest anche tuo marito, l’imprenditore Giulio Violati.
E’ stato divertente metterlo ai fornelli con me davanti alle telecamere. Giulio ha un senso dell’humor straordinario ed è il primo giudice severissimo sulla mia cucina. Chi meglio di lui? Ci siamo divertiti.
Non era la prima volta però che la gente vi ha visto insieme.
Eh no, siamo stati spesso ospiti di programmi tv. Come dimenticare la prima volta, nel 97, da Raffaella Carra a Carramba. Mi fecero una sorpresa indimenticabile senza che io ne sapessi nulla. Raffaella è sempre nel mio cuore.
Cosa ha Giulio di così speciale?
Tu ci conosci bene e in qualche modo sei stato artefice del nostro primo incontro a casa di Massimo Santoro a una festa dì capodanno. Mi ha conquistato la sua semplicità, la sua ironia, la sua dolcezza, la sua sensibilità. E’ un uomo unico.
E dal vostro amore è nata Giulia.
Il nostro vero gioiello. Una ragazza straordinaria. Mi darà tante soddisfazioni, ne sono sicura.
Sei una madre severa?
Più che severa direi attenta, scrupolosa ma senza rompere le scatole. Detesto i genitori ossessivi. Dò a Giulia la giusta fiducia. E lei non mi delude. Mi sento fortunata.
E Giulio che padre è?
Lui la vizia anche più di me!
Del tuo passato professionale, a parte Massimo Troisi, chi ricordi in modo particolare?
Un grande fotografo, un amico caro che ora non c’è più, Francesco Escalar. Fu il primo a saper mettere in luce la vera Maria Grazia. Poi Giorgio Armani, Barbara Broccoli (nota produttrice della serie James Bond), Alessandro Lo Cascio, il mio agente. E poi tutti quelli che hanno creduto in me. Specie quando non ero nessuno.
Dopo tanti anni di cinema, hai scritto anche due libri, hai fatto la regia di un corto e tante altre cose. C’è qualcosa che ancora ti piacerebbe fare?
La lista è lunga. Ma io sono una che non ama fantasticare, mi piace che le cose avvengano nel modo giusto. Mi sono divertita a produrre con Giulio bei film importanti, complessi, sto facendo teatro per la prima volta in vita mia con la Andreozzi e la Belvedere, aiuto diverse onlus per la prevenzione di malattie importanti, combatto fortemente contro la violenza sulle donne. Insomma non mi risparmio mai, e ne sono contenta. Ecco il mio desiderio più grande è continuare così e vedere mia figlia realizzata al meglio.
INCONTRI INDIMENTICABILI
Tutto è cominciato nella sua Sicilia, a Messina, dove Maria Grazia è nata 53 anni fa. Ed è continuato in giro per l’Italia e il mondo. «Andai a Milano, volevo fare la modella, ero fissata ci racconta – Poi Roma, la pubblicità, le fiction e poi il grande cinema. Sono stata fortunata. Ho fatto degli incontri bellissimi, indimenticabili. Da Giorgio Armani a Vincenzo Mollica, Woody Allen. La lista è lunga».