Intervista a Massimo Di Cataldo

L’attesa è terminata: il 24 maggio sarà rilasciato ‘Dal profondo’, il nuovo disco di inediti di Massimo Di Cataldo. Nella tracklist sono presenti dieci brani maturati nel corso degli ultimi dieci anni. Sulla cover del disco Di Cataldo è ritratto nel gesto di svelarsi ed è proprio questo ciò che il cantante, reduce dal successo di ‘Ora o mai più’ e ‘Tale e Quale Show’, intende fare col suo pubblico: rivelare a chi l’ascolta il suo lato più profondo e intimo in un discorso introspettivo che si snoda sulle note delle sue nuove canzoni. “È un album introspettivo, nonostante il sound abbia espliciti richiami rockeggianti, che racconta un aspetto più intimo del mio universo emotivo attraverso canzoni scritte in un arco di tempo significativo della mia vita – racconta Di Cataldo in merito al nuovo disco. – Arriva un momento in cui un uomo, oltre che artista, ha bisogno di fare un punto della situazione e la musica da sempre mi permette di trasformare il magma dei miei pensieri in una forma condivisibile con tutti gli altri”.
Il 24 maggio uscirà il tuo nuovo disco di inediti. Puoi anticiparci qualcosa sul sound?
È stato realizzato insieme alla band con la quale suono già da diversi anni. Questo rende il suono d’insieme decisamente compatto: ognuno di noi ha un approccio eclettico con la musica e le sonorità si fondono lasciando emergere a tratti una buona componente rock.
C’è un filo conduttore che lega i vari brani del disco?
I sentimenti, sicuramente. L’album apre con “Non ti accorgi” in cui si parla di un inverno emotivo che sembrerebbe non passare mai e attraverso i brani si esplorano vari momenti introspettivi in un ideale dialogo che giunge fino a “Continuerà”, in cui finalmente ritorna la primavera.
Si tratta dell’ottavo lavoro in studio, che arriva a quasi dieci anni di distanza dal precedente. Cosa hai fatto in questi dieci anni?
Ho lavorato anche come produttore musicale, oltre che continuare a suonare dal vivo. Ho viaggiato molto e raccolto materiale per nuove composizioni. In ultimo, più recentemente, mi sono concesso un po’ di più alla televisione e questo ha sicuramente contribuito a un ritorno di popolarità.
Ti sei mai sentito tradito dalla discografia o dal pubblico?
Dal pubblico non direi. Per quanto riguarda la discografia, trovo che sia stato un processo comune a molti artisti della mia generazione. Io, per fortuna, ero già artisticamente autosufficiente negli anni ’90 e ho continuato a seguire il mio istinto. La discografia ha sempre bisogno di nuovi idoli da spremere, ma oggi i profitti non sono più quelli di un tempo.
Qual è il tuo pezzo preferito della tracklist del nuovo album?
Probabilmente “Perché l’amore”, un momento di grande introspezione in cui descrivo l’ideale dell’amore ma allo stesso tempo mi metto in guardia dall’idealizzarlo.
Se ripensi ai brani storici, invece, a quale sei maggiormente legato?
Credo che “Liberi come il sole” descriva quel momento generazionale nel quale quella che oggi è la mia vita cominciava a prendere forma. Un brano che era fortemente ispirato a quella poetica da bar di Vasco e di Paoli, ma anche a quei racconti di Pier Vittorio Tondelli.
Hai affermato che ‘Dal profondo’ arriva un momento in cui un uomo, oltre che artista, ha bisogno di fare un punto della situazione. Qual è il bilancio che esce fuori da questo punto della situazione?
Il bilancio è un costante work in progress che si nutre di passione e a sua volta questa passione ha bisogno di stimoli. Metto a frutto ogni esperienza sia professionale che personale. Si tratta pur sempre della vita. Il successo è illusorio.
L’album si snoda in dieci storie attraverso le quali si sviluppa un discorso sulle relazioni sentimentali alla ricerca della ragione stessa delle emozioni. L’amore è sempre stato un tema ricorrente nei tuoi brani. Qual è la tua idea di oggi sull’amore, rispetto a quella di vent’anni fa?
Anzitutto non vedo l’amore solo in forma di relazione tra due persone: dovrebbe essere alla base dei rapporti umani, come amicizia e fratellanza. L’egoismo soffoca questa visione. La realizzazione personale, il successo a tutti i costi, avere tutto e subito… la nostra società è piena di tranelli di questo tipo. Ecco, per me l’amore oggi è qualcosa che vale più di ogni bene materiale, non lo puoi comprare.
Sei pronto a partire per il tour promozionale. Puoi svelarci le prime date?
Inizialmente ci sarà un tour in store per incontrare fan e firmare loro il nuovo album, poi il tour con la band nel quale suoneremo parte dell’album e anche le canzoni più famose. Le date comunque sono reperibili sulla fan page di Facebook e sul sito massimodicataldo.net.
Come sarà strutturato il live show?
Suoniamo tutto dal vivo, anche con l’ausilio della tecnologia, ma la componente umana prevale. Abbiamo delle video sequenze che richiamano le clip originali di alcuni brani più a livello scenografico che narrativo. Il rapporto con il pubblico è essenziale.
Sicuramente lo faremo, ma dicci perché secondo te dovremmo ascoltare il tuo nuovo disco.
Da ragazzo ascoltavo canzoni, come ad esempio “Con il nastro rosa” che è contenuta come cover in questo lavoro, perché in quelle storie così condivisibili trovavo risposte. Credo che attraverso le storie che racconto nelle mie canzoni ci si possa a tratti rispecchiare. I continui stimoli che riceviamo dall’esterno attraverso i media, la TV e i social in primis, inibiscono l’introspezione. La musica consente ancora di instaurare una comunicazione che risuona dal profondo.

Di Sonia Russo

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui