Sto bene, tremavo un po’ ma sono contenta di essere qua. E’ un periodo un po’ tosto, sono stati due mesi e mezzo pesanti ma tutto va messo nel giusto contesto. La mia storia è una storia piccola così rispetto alle tragedie che accadono ogni giorno nel mondo. Mi sono trovata al centro di un’ondata d’odio e non ero preparata anche se sembra che lo dovessi essere. Niente ti prepara alla violenza di certi attacchi, anche se le ho vissute tante volte sulla mia pelle. Io so che i social media sono fantastici quando tutto va bene e diventano un incubo quando le cose vanno male, ci sono cose belle quando sono tutti lì ad osannarti, ti senti invincibile, quando vieni criticato aspramente, anche a ragione, diventa tutto più difficile.
«Per me c’è stato uno spartiacque il 15 dicembre, quando c’è stata la multa dell’Antitrust per il caso Pandoro, e io credevo di aver fatto operazioni commerciali legate a operazioni di beneficenza in totale buona fede. Quando ho capito che ero stata fraintesa mi sono resa conto che le cose potevano essere fatte in un altro modo. La beneficenza quando la fai pubblicamente è importante perché crea episodi di emulazione e accende un faro importante sulle cause sociali. Anche quando ho accettato la conduzione di Sanremo ho devoluto totalmente il mio cachet all’associazione Dire, contro la violenza sulle donne, e oltre a questo ho fatto parlare le donne che subiscono violenza in tutte le sedi possibili. Nel covid io e Fedez abbiamo fatto una donazione di 50 mila euro ognuno. Se qualcuno ha capito male le ultime cose che abbiamo fatto, vuol dire che c’è stato un errore.
«Sto cercando di cambiare, non voglio essere sempre la donna forte, senza difetti e perfetta, tutti sbagliamo e commettiamo errori ed è bello far vedere anche le imperfezioni. Da bambina guardavo le attrici e le top model e sognavo di essere come loro, ma le insicurezze che avevo da bambina sono quelle che mi porto adesso. E’ importante parlare delle nostre fragilita’, le insicurezze non vanno mai via e bisogna imparare a conviverci e avere sempre intorno persone che ti aiutino a credere in te stessa.
Io avevo il terrore di essere fraintesa e di non essere considerata in buona fede. Ho fatto un video per spiegarlo e mi sono anche truccata, anche se poi mi hanno detto persino che non mi ero truccata apposta. Io chiedo scusa e sono pronta a restituire tutto quello che hanno guadagnato le mie società e non farò più operazioni di questo genere perché se sono fraintese vuol dire che è sbagliato farle.
Sono sui social media da quando avevo 15 anni e il mio racconto non è cambiato anche se con questo ho dovuto rinunciare a una parte di privacy. Io mostro una piccola parte della mia vita, che è reale e non è virtuale. Anche se ci sono mille cose di me che non racconto nei social media. Però quello che vedi sui social di me è autentico.
Il mio allontanamento da Fedez? Speriamo che sia solo un momento, vediamo, non lo so. Dietro qualsiasi cosa faccio si pensa sempre che non sia vero, che ci sia un pool di esperti che mi consiglia una strategia. Vorrei tanto essere una stratega che decide ‘io e mio marito ci allontaniamo’ per far credere a questa crisi, quando purtroppo non è così, una strategia sarebbe meglio della realtà delle cose. Quando rinunci alla privacy, nel momento in cui ne hai bisogno è difficile averla. Mi aiutano soltanto i follower, che sono quelli che mi seguono da sempre e che riescono a capirmi. Comunque io cerco sempre di essere più autentica possibile.
Se la privacy non esiste è perché lo abbiamo deciso noi, non è colpa dei media. Io il mio racconto personale lo faccio da quando avevo 16 anni, e Federico era molto simile a me in questa cosa, quando ci siamo incontrati c’è stato il botto sui social, perché ognuno raccontava l’altro a modo suo. Io sono cresciuta con l’idea di raccontare me stessa e continuerò a farlo, anche se questo comporta dei lati negativi.
Io e Federico ci sentiamo perché siamo due persone adulte, che si vogliono bene, e non è che da un giorno all’altro chiudiamo i ponti e chi s’è visto s’è visto. E’ un periodo di crisi, ne abbiamo avuti anche in passato, ma questa è una crisi un po’ più forte, quindi vediamo, non so. Ci sono due priorita’ (i loro figli) da proteggere e da tutelare.
Cambierò molte cose nel mio modo di vivere, ho fatto tutto troppo velocemente e non mi sono mai fermata a vivere il presente. L’augurio che mi faccio, che faccio a tutti, è vivere le giornate più nel presente. Troppo spesso nella vita il ricordo di qualcosa che ho vissuto è stato più piacevole di quando lo vivevo in quel momento.
Bisogna rendersi conto che i social non sono tutto, c’è tutta una vita fuori che va vissuta. Io quando è iniziata questa gogna mediatica avevo paura di uscire di casa e di confrontarmi. Invece uscire di casa è stato il momento più bello perché ho trovato persone fantastiche.
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