Federica Pellegrini racconta gli inizi del suo amore perfetto: «Che fatica conquistare Matteo, lui è molto più serio di me e si è lasciato andare solo quando ha capito che la nostra era una storia importante»
Federica Pellegrini è molto felice della sua storia con Matteo Giunta, l’allenatore che dopo tante… relazioni finite male l’ha portata all’altare e gli ha donato la loro prima figlia Matilde. Una coppia perfetta che nella vita ha trovato equilibrio e passione, e che oggi è una certezza. Ma la Divina ha confessato a Mara Venier che conquistare il boss della sua piscina non è stato affatto facile quanto possa sembrare: «Ci ho messo un’eternità per conquistarlo, ci ho messo una vita perché lui è una persona seria, molto più seria di me, quindi c’ho messo tanto tempo però, alla fine… ce l’ho fatta». «Avevo capito che era una cosa importante – ha confessato facendo luce su un inizio che fino ad oggi era rimasto un mistero – e lui ha confessato che si è lasciato andare solo quando ha capito che anche per lui poteva essere una cosa importante».
Le Olimpiadi piene d'amore di Federica Pellegrini
«La nostra storia è iniziata nel 2018, a solo un anno e mezzo dalle Olimpiadi – prosegue nel suo racconto Federica Pellegrini, ripercorrendo i momenti più belli della nascita del suo grande amore – essere innamorata in un momento così forte, anche da atleta, ti dà davvero un qualcosa in più. È stato incredibile perché per un anno e mezzo ci siamo nascosti, mantenendo il segreto fino alle Olimpiadi. Dopo quell’impegno, finalmente ci siamo sentiti liberi di viverci senza paure, prima temevamo che potessimo compromettere l’equilibrio della nostra squadra». «Ero uscita da una relazione importante – ha raccontato Federica a Domenica In – un periodo un po’ confuso, in cui non sapevo ancora se mi mancava o no. Quando una storia finisce, vuol dire che sei pronta a guardarti intorno, e lui era lì vicino a me».
Che ansia innamorarsi... dell'allenatore
Il pericolo di rovinare un momento fondamentale della carriera di Federica c’era eccome, ma la nuova coppia con prudenza e saggezza è riuscita a schivarlo: «Il rapporto allenatore atleta è veramente sacro, e hai sempre paura che si rovini un equilibrio che invece deve essere il più sereno e più distaccato affettivamente, però unito nel momento del bisogno. Quindi quando ho capito di provare dei sentimenti per Matteo che era il mio allenatore, io ho avuto comunque paura di rovinare quello che era il nostro grandissimo rapporto professionale, e lui ce l’aveva ancora più di me».