Nella vita una bocciatura scolastica viene vista come un fallimento, ma per Max Pezzali, invece, la bocciatura al liceo è stata l’inizio di un’avventura straordinaria che gli ha cambiato per sempre la vita, trasformandolo in una delle voci più amate della musica italiana. La storia della nascita degli 883, raccontata oggi nella serie TV Hanno ucciso l’uomo ragno, diretta da Sydney Sibilia, parte proprio da quel momento. L’11 ottobre la serie ha debuttato su Sky, e in otto episodi ripercorre l’incredibile viaggio di Max e del suo inseparabile amico e compagno di avventure, Mauro Repetto. Il progetto, che ha già conquistato pubblico e critica, ha come protagonisti Elia Nuzzolo nei panni di Max e Matteo Oscar Giuggioli in quelli di Mauro. Le loro performance stanno ricevendo elogi unanimi, tanto che una seconda stagione sarebbe già in fase di lavorazione.
Una band nata al liceo
Ma qual è la vera storia di Max Pezzali e Mauro Repetto? Tutto inizia al liceo scientifico Niccolò Copernico di Pavia, dove Pezzali viene costretto nel 1984 a ripetere il terzo anno. Nella nuova classe incontra Mauro Repetto, un ragazzo vivace e appassionato di musica, proprio come lui. Tra i due nasce subito una profonda amicizia, che li porta a passare i pomeriggi a scrivere canzoni in cantina. Armati solo di una tastiera e un registratore, i due giovani compagni di banco iniziano a sognare un futuro nel mondo della musica. Da questi sogni adolescenziali nascono gli 883, una delle band italiane più iconiche degli anni ’90.
Pronto, al telefono c'è Claudio Cecchetto
Dopo aver superato insieme l’esame di maturità, entrambi con il mediocre punteggio di 41, Max e Mauro decidono di dedicarsi completamente alla musica. Iniziano la loro carriera con il nome di I Pop, cantando in inglese brani rap, ma la svolta arriva quando il produttore Claudio Cecchetto li scopre e li spinge a cantare in italiano. Dopo la pausa di un anno per lo scarso successo ottenuto dopo l’arrivo in tv a 1,2,3 Jovanotti (Max fece il servizio civile nella Croce Rossa e Mauro partì per fare l’animatore) nel 1991, i due ragazzi si presentano al Festival di Castrocaro con il brano Non me la menare, che segna l’inizio della loro avventura come 883. Il nome del gruppo porta con sé un simpatico aneddoto: durante la registrazione della loro prima cassetta da inviare a Cecchetto, lo spazio per scrivere il nome della band era minuscolo, e Repetto aveva suggerito semplicemente Max e Mauro. Ma Pezzali, insoddisfatto, propose di usare un numero: 883, come omaggio alla cilindrata della moto Harley-Davidson, simbolo di libertà e ribellione. Il primo album degli 883, Hanno ucciso l’uomo ragno, uscito nel 1992, diventa un successo clamoroso. Il singolo omonimo, che ha richiesto parecchio tempo per essere scritto, è nato dopo una pausa ‘gastronomica’ che ha ispirato Pezzali: «Avevamo la musica, ma non riuscivamo a trovare il testo. Siamo usciti a mangiare un panino piccantissimo, e qualche ora dopo è arrivata l’ispirazione».
Finita una storia ne iniziano altre due
Il viaggio degli 883 si conclude nel 1994, quando Mauro Repetto decide di lasciare il gruppo per esplorare nuove strade. Si trasferisce prima negli Stati Uniti e poi a Parigi, allontanandosi dal mondo della musica per dedicarsi alle attività che aveva coltivato da giovanissimo (faceva l’animatore nei villaggi di vacanza), come il lavoro a Disneyland Paris come organizzatore di eventi. Max Pezzali, invece, continua in solitudine a cavalcare l’onda del successo come solista, accumulando dopo trent’anni dall’inizio della sua carriera da solista, sold out in tutta Italia con le sue tournée. Nonostante la separazione artistica, il legame tra Max e Mauro non si è mai spezzato. I due rimangono amici e, come ha raccontato Repetto: «Quando ci vediamo è esattamente tutto come prima». Oggi, Pezzali continua a fare musica, mentre Repetto è impegnato con il suo spettacolo teatrale Alla ricerca dell’Uomo Ragno, dove racconta la storia degli 883, ripercorrendo quel sogno nato tra due banchi di scuola. È sposato con Debora Pelamatti dal 28 aprile del 2019 e ha un figlio, Hilo, nato il 24 settembre 2008 dall’ex moglie Martina Marinucci, con cui si era precedentemente sposato ad aprile del 2005. Mauro Repetto si è sposato con la designer francese Josephine e ha due figli, ma la sua vita privata è da sempre molto lontana da flash e paparazzi.
La serie tv Sky è già diventata un grande successo
La storia degli 883 è così ricca di emozioni, cambiamenti e momenti iconici da sembrare una sceneggiatura perfetta per una serie TV. Ed è proprio ciò che è diventata con Hanno ucciso l’uomo ragno, una serie che riesce a far rivivere quei giorni in cui tutto sembrava possibile. La bocciatura di Max Pezzali, che inizialmente appariva alla famiglia solo come un passo falso, si è trasformata nell’evento che ha dato il via a un viaggio incredibile. Un viaggio fatto di musica, amicizia e sogni, che continua a ispirare generazioni di fan. La serie tv firmata Sky è senza dubbio un prodotto di altissima qualità, che mette al centro della scena quattro attori giovanissimi (Elia Nuzzolo, Davide Calgaro, Matteo Oscar Giuggioli e Ludovica Barbarito) sempre all’altezza della situazione e senza mai la paura di esagerare. Ne escono fuori ritratti molto profondi dei protagonisti, studiati con molto attenzione risultando quasi… quelli veri! Il personaggio di Silvia invece è l’unico ruolo del serial che non corrisponde alla realtà. Per chi ha scritto la sceneggiatura quella ragazza a cui è stata dedicata la prima (ancora segreta) canzone di Max rappresenta un po’ tutti gli amori giovanili di Pezzali.
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