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Toggle«Di film porno ne ho girati solo quattro. Mio marito Riccardo Schicchi non voleva, non ne avevo fatto neanche uno, ma per tutti, ovunque andassi, ero una pornostar. Così ho pensato: tanto vale, li faccio anche io. Ma me ne sono pentita». Eva Henger, si confessa senza filtri in un’intervista al Corriere della Sera, in occasione dell’uscita del film Diva Futura, svelando retroscena inediti sul suo passato nel cinema hard, il rapporto tempestoso con l’ex marito Riccardo Schicchi, e il riscatto come conduttrice, regista e scrittrice.
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Eletta Miss Ungheria a 17 anni, già testimonial di moda, deve il suo incontro con Riccardo Schicchi a una copertina… all’uncinetto. «Feci una foto per la copertina di Burda – racconta Eva Henger nell’intervista – Il fotografo mi presentò a Riccardo per un servizio in Italia, lui mi vide e non voleva farmi andare via». Eva e Riccardo, legati sentimentalmente dal 1992, si sono poi sposati a Roma nel 1994.
«Riccardo era folle, infantile. Mi diceva: vieni, andiamo a caccia di farfalle, le prendiamo e liberiamole in casa», racconta Eva Henger, ridendo tra i ricordi. Ma non solo giochi: «Una volta, in Kenya, s’innamorò di due camaleonti e me li mise nello zaino. Esportarli era vietatissimo. Mentre passavo i raggi X, l’agente mi guardò malissimo, ma mi lasciò andare. Riccardo era corso via, ridendo. Gli diedi un calcio e lui: “Sei una bella ragazza, sapevo che non ti avrebbero fatto nulla”».
Entrata nel mondo del porno quasi per rivalsa («Vedevo Moana e Cicciolina guadagnare più di me») e per aiutare Riccardo Schicchi in un momento difficile, Eva Henger si ritrovò travolta dagli effetti collaterali: «Quei quattro film furono rimaneggiati in oltre venti. Scoppiarono cause legali, ero già giudicata e condannata». Una scelta che oggi rimpiange: «Mi pento per le conseguenze sui miei figli: bullismo, pregiudizi. Mi costringevano a fare cose che non volevo. Mi sono sentita usata dai produttori».
Nonostante fossero separati già da qualche anno, Eva Henger restò legata a Schicchi fino alla sua morte nel 2012: «Eravamo più che marito e moglie: io ero la sua mamma, la sua spalla». Dopo la separazione, trovò l’amore con il produttore Massimiliano Caroletti, sposato nel 2013: «Con lui scoprii cosa significasse essere fidanzati. Riccardo era geloso, ma tra noi non c’era più passione».
E poi c’è Moana Pozzi, la cui morte è ancora avvolta nel mistero: «Non è morta il 15 settembre 1994 – rivela Eva Henger – Era terrorizzata che si sapesse del suo tumore e che la gente la vedesse sciupata. Credo che si sia data per morta anzitempo per poter morire in pace. Riccardo insinuava che avesse letto i giornali sulla sua presunta scomparsa. Credo sia spirata un anno dopo, per morire in pace». Il suo ricordo di Moana è molto bello: Mi piaceva. Trasmetteva tranquillità. Amavo lavorare con lei, le facevo da ragazza di contorno, lei era la star, io la starlette».
Eva Henger prepara il suo esordio alla regia e ha scritto The Contract, film che segna il ritorno di Kevin Spacey dopo gli scandali #MeToo. «Ora scrivo romanzi, dirigo film. La mia vita è rinascita». Il passato alle spalle, ora vuole dedicarsi alla famiglia e alla carriera. Eva ha infatti tre figli: Mercedesz, la più grande, Riccardo, figlio di Schicchi, e Jennifer, avuta con Caroletti. «Vivo in simbiosi con Jennifer, è bravissima – racconta Eva – ma anche con Riccardino ho un bel legame, mi reputo una mamma fortunata». E dopo anni difficili, ha ritrovato un bel rapporto con Mercedesz, che è stata cresciuta da Riccardo pur non essendo sua figlia: «Quando abbiamo detto a Mercedes che Riccardo non era suo padre, lei aveva 17 anni – ha raccontato Eva – Lei lo aveva intuito. Mi ha detto: ‘Lo sapevo già, però sarei curiosa di conoscere le mie origini’». Ma per lei Schicchi è sempre stato suo padre.