Emanuele Filiberto di Savoia, erede della Casa Savoia e attuale capo della dinastia, si è raccontato in un’intervista che troverete nella sua versione integrale sul prossimo numero di Eva3000. Impegno, passioni, famiglia, uno spaccato su un personaggio che si mostra a cuore aperto.
«C’è la responsabilità, come essere umano, cosciente di quello che sta succedendo nel mondo, di impegnarmi in azioni e progetti umanitari» spiega Emanuele Filiberto. Tra i suoi obiettivi principali c’è il sostegno concreto a diverse associazioni benefiche, in particolare attraverso gli ordini dinastici di Casa Savoia. Ma il suo senso del dovere si estende soprattutto alla famiglia. «Ho avuto la responsabilità di far crescere bene le mie figlie, Vittoria e Luisa, che ora sono maggiorenni e molto coscienziose, dando loro dei validi valori e dei sani principi».
Vittoria, in particolare, è recentemente salita all’attenzione mediatica per il suo possibile futuro ruolo di erede: «Sicuramente prenderà il mio posto se lei vorrà, lo spero tanto, mia figlia è molto più capace di me, ma tra qualche anno, datemi ancora un altro po’ di tempo!». Emanuele Filiberto non è pronto infatti ad ‘abdicare’: «Ho semplicemente detto che non intendo continuare nel mio ruolo fino alla morte. Credo che sia importante accompagnare e aiutare le nuove generazioni stando al loro fianco, tutto qui».
Tra i progetti che lo rendono particolarmente orgoglioso c’è il suo impegno nel mondo del calcio, che ha un forte valore simbolico e sociale. «Ho preso il Savoia Calcio, una società che stava per fallire e che oggi milita in Serie D» racconta. Oltre a salvare la squadra, Emanuele Filiberto ha avviato un progetto ambizioso per sostenere i giovani talenti: «Ho creato un’Academy per giovani e talentuosi calciatori, abbiamo un vivaio di oltre 400 giocatori. Sono molto orgoglioso di questo».
Un lato sorprendente di Emanuele Filiberto è la sua passione per i videogiochi, che risale all’adolescenza. «Verissimo, sono molto, ma molto appassionato di videogiochi, li ho scoperti da ragazzino e non li ho più abbandonati» confessa. Questa passione si è concretizzata in un progetto innovativo: «Adesso sto creando il videogioco The RoyaLand, che coinvolge otto famiglie reali. È un modo, insolito e simpatico, per spiegare alle nuove generazioni fatti storici che non conoscono. Un’occasione singolare per imparare giocando e divertendosi».
Per lui, i videogiochi rappresentano anche un ponte tra passato e futuro. «Non bisogna rimanere ancorati al passato, è necessario aprirsi al futuro adeguandosi ai cambiamenti, per parlare con i giovani bisogna usare la loro lingua» spiega infatti Emanuele Filiberto. Che sui social rivela: «Li uso soprattutto per lavorare e poi, di tanto in tanto, posto anche delle foto più personali e private. Non ho mai pubblicato le mie figlie su Instagram, in tanti me l’hanno chiesto, ma ho sempre rifiutato».
Nonostante un passato ricco di esperienze televisive, Emanuele Filiberto sembra ormai aver voltato pagina. «Ho lavorato per più di vent’anni in televisione, ho fatto tante esperienze, le più disparate, mi sono divertito moltissimo, ma adesso basta, ho cose più serie da fare» afferma con decisione. Ma suo malgrado, essendo un personaggio molto amato dal pubblico, è finito nel gossip per alcune foto con Adriana Abascal, 54 anni, Miss Messico 1988, imprenditrice con tre matrimoni alle spalle. A Gente Emanuele Filiberto ha spiegato: «Io e mia moglie, Clotilde Courau, siamo separati da tre o quattro anni – confessa infatti – Ma ci vogliamo bene e ci rispettiamo profondamente, non siamo una coppia aperta».