Out of Look, a cura di Raffaela Gallina: Pierfrancesco Favino
La lookmaker Raffaela Gallina analizza lo stile delle star: per questa seconda ‘puntata’ ci parla dei segreti di fascino di Pierfrancesco Favino.
“Pierfrancesco Favino è un attore, doppiatore, produttore cinematografico e, a mio avviso, oggi è uno dei più completi, bravi e invidiati artisti italiani. Essendo una sua fan, seguo la sua carriera e le sue trasformazioni, spesso dettate da scelte sceniche. Per questo motivo ho deciso di esaminare con voi i vari cambiamenti.
C’è da dire che, per ciò che concerne la consulenza d’immagine dell’uomo, i parametri da valorizzare sono completamente diversi da quelli della donna, per luminosità e qualità della pelle, per silhouette e stile.
Partendo dal viso, la pelle dell’uomo è più spessa e più scura perché contiene testosterone, più fibre elastiche, più sebo, più acidità nel ph e questi componenti la fanno rinnovare maggiormente e ritardare la comparsa di rughe, grazie anche a un miglior tono muscolare.
IL SUO STILE PERFETTO
Osserviamo il viso di Pierfrancesco ed i suoi cambiamenti; l’abbiamo visto sbarbato, con la barba incolta, con la barba folta e con il pizzetto. Cos’è meglio per lui? La forma del suo viso è oblunga ed è contraddistinta da un mento e una fronte pronunciati. Per smussare quindi questo profilo, è consigliabile una barba corta sotto al mento, per evitare il troppo volume allungando ulteriormente l’aspetto.
Per ciò che riguarda il taglio di capelli, visti gli affascinanti tratti decisi del nostro protagonista, sono da evitare i tagli dove la pettinatura si sviluppa verso l’alto, in abbinamento a lati corti o addirittura rasati perché il suo viso risulterebbe più lungo e le orecchie verrebbero evidenziate. Sono adatti a Pierfrancesco i tagli armonici e proporzionati, dove non c’è troppo distacco tra il sopra e i lati della testa.
COLORI SCURI E CALDI
Per ciò che riguarda la Tipologia Cromatica ed i suoi Colori Amici, decisamente lui predilige, per gusto personale, i colori scuri e freddi ma starebbe meglio con colori scuri e caldi per esaltare il suo incarnato dal sottotono ambrato e gli occhi vibranti dalle sfumature calde. Poche volte l’abbiamo visto con un paio di occhiali da vista ma spesso con occhiali da sole. Diamogli quindi alcuni consigli sulla montatura più adatta; non gli donano le montature strette, meglio quelle arrotondate; non sono adatti occhiali piccoli, molto meglio una montatura ampia con aste sottili che focalizzerà l’attenzione sulla linea orizzontale dello sguardo, distogliendola piuttosto dal mento e, inoltre contribuirà a contrastare l’eccessiva apertura della fronte; meglio, per lui, lenti di media grandezza con il ponte centrale basso, ideale per ridurre la lunghezza del naso. Lo stile che lo contraddistingue è poliedrico, casual ma allo stesso tempo elegante e raffinato. Lo vediamo spesso in jeans con maglie a manica lunga decisamente casual, oppure con una camicia classica, una giacca a doppio petto con pantaloni scuri e mocassini per un perfetto look da vero gentleman, lo vediamo anche con uno stile fresco e originale, dove sotto ad un completo gessato, anziché al classico panciotto sottogiacca, lui predilige un cardigan dal filato leggero ed infine estremamente easy/chic, con un panciotto slacciato, una camicia in denim e sneakers bianche. Sempre affascinante e sul pezzo, ricercato ed unico. Strepitoso Favino!”
Raffaela Gallina (51 anni) inizia la professione di hair stylist ben 34 anni fa e, dopo qualche anno, crea il suo storico Salone di Bellezza “A Modo Mio”, nel centro di Palmanova. Diventa Lookmaker nel 2018 a seguito della frequentazione della nota Lookmaker Academy di Milano che ha dato i natali a professionisti internazionali. Attualmente collabora con i più importanti eventi italiani ed esteri. Con lei, grazie a questa rubrica e soprattutto alle sue conoscenze di armocromia, con un’attenta analisi della silhouette, dispenseremo preziosissimi consigli a VIP e NIP per apparire al meglio. Segui Raffaela sulle Sue pagine social: SALONE A MODO MIO
Con la collaborazione di Lorella Maselli
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