Melissa Satta non è nuova a dover fronteggiare gli attacchi degli hater sui social. Era già successo in passato, ad esempio quando la sua relazione con Matteo Berrettini è giunta al termine. In quell’occasione, alcuni magazine internazionali avevano superato i limiti del semplice gossip, scivolando in critiche offensive. Ora, l’ex Velina torna a difendersi dagli insulti gratuiti e, come spesso accade, sceglie i social come piattaforma per il suo sfogo. In un post recente, Melissa ha espresso con forza il suo pensiero, toccando il tema della libertà di espressione femminile, sia nel modo di vestire sia nella vita quotidiana.
A scatenare l’ultimo attacco degli hater è stato il primo red carpet di Melissa Satta al fianco del nuovo fidanzato, Carlo Gussalli Beretta, noto per essere l’ex di Giulia De Lellis. L’occasione era un evento di beneficenza, durante il quale la showgirl ha deciso di indossare un completo oversize total white, un look che evidentemente non è stato apprezzato da alcuni utenti sui social. Critiche taglienti e offensive hanno subito invaso il suo profilo, scatenando il duro intervento della 38enne, che ha colto l’occasione per riflettere più in generale sulla difficoltà delle donne di essere semplicemente se stesse, libere da giudizi e stereotipi.
Nel suo lungo post, Melissa Satta affronta il tema del body shaming che spesso colpisce le donne, specialmente quando si tratta di scelte di abbigliamento. «Quando una donna veste troppo sexy viene ricoperta di insulti o presa per una poco di buono», scrive, sottolineando come il corpo femminile venga costantemente giudicato, qualsiasi sia la scelta di stile. «Quando una donna si copre, si veste larga, un po’ maschile, viene insultata perché senza stile e gusto». La domanda che Satta pone è semplice ma potente: «Ma noi donne, non siamo libere di vestirci come cavolo ci pare?». Rivolge poi un appello diretto a tutti coloro che trovano il tempo per criticare e insultare online, invitandoli a riflettere sull’impatto devastante che certi commenti possono avere sulla psiche delle persone. Melissa, con il suo post, non solo si difende, ma si fa anche portavoce di tutte quelle donne che non riescono a resistere alla pressione di un giudizio costante e inaccettabile.
Satta si ritiene fortunata per aver sviluppato una resistenza agli insulti e alla cattiveria online, ma sottolinea come molte altre persone non abbiano la stessa forza. «Non tutti sono come me», ammette, riferendosi alle conseguenze psicologiche di chi è vittima di bullismo e body shaming. Le parole che usa sono forti e non lasciano spazio a interpretazioni: definisce le persone colpite da commenti del genere come «violentate» psicologicamente, esprimendo tutta la sua preoccupazione per un fenomeno, quello dell’odio online, che continua a crescere.
Il post si conclude con un messaggio di forza e determinazione. Melissa Satta si dichiara fiera di essere una donna indipendente, orgogliosa delle scelte che fa ogni giorno sia per sé stessa che per suo figlio. «Fiera delle responsabilità che affronto a testa alta», aggiunge, ribadendo il suo rifiuto di lasciarsi sopraffare dalla cattiveria e dal veleno che spesso circolano sui social. Il suo appello è chiaro: la libertà di esprimersi e di vivere la propria femminilità, in tutte le sue forme, non dovrebbe essere oggetto di giudizio o di offesa.