Altro che vita sotto i riflettori, come Rocco Siffredi, che Alessandro Borghi interpreta nella serie tv Supersex. Nonostante nei panni del più famoso pornodivo italiano non abbia avuto… segreti, l’attore è infatti da sempre riservatissimo, con una vita privata tenuta ben lontana dalle luci della ribalta. Tanto che, per annunciare la dolce attesa della sua compagna Irene Forti, la coppia si è semplicemente presentata sul red carpet del film Le 8 montagne, con un pancino appena accennato e uno sguardo felice.
«Nella mia testa, ho un pensiero di famiglia come se già esistesse, il desiderio credo sia legato al tipo di amore che provo», aveva raccontato Alessandro Borghi in un’intervista. La gravidanza di Irene, con la quale l’attore sta dal 2019, è stata vissuta lontano dai flash, come anche la nascita del bambino, ad aprile dell’anno scorso, non ha avuto la solita risonanza sui media. Anche il nome del bambino è decisamente fuori dagli schemi: Heima. «Heima in islandese descrive una situazione, cioè il sentirsi a casa e nello stesso tempo nel mondo – aveva rivelato Borghi a Hollywood Reporter – La sera quando siamo tornati a casa ho detto ad Irene, ‘Ma sai che è un nome bellissimo da dare a una persona?’».
La sua scelta di vivere lontano dai riflettori rispecchia il desiderio di avere una storia normale: «Sono bravo a stare con i piedi per terra. So da dove vengo e cosa voglio essere – ha raccontato a La Repubblica – Ho vissuto per molto tempo nella paura di guardarmi allo specchio e scoprire di essere diventato una cosa diversa. Ho tanti esempi di chi si è perso».
Interpretare Rocco Siffredi nella serie tv non è stato facile per lui… anche per chi a casa sua l’ha visto dal divano. Proprio come la sua compagna Irene Forti: «È una donna molto intelligente e capisce quanto io ami profondamente recitare, quindi accantona tutte le cose che possono squilibrare quella felicità – racconta Borghi a Vanity Fair – È molto brava anche a non far parte del mio lavoro, seguiamo due linee parallele che sono sempre vicine, ma riescono a non incontrarsi. Siamo molto diversi e ci amiamo tanto, perciò discutiamo spesso. Però è bello perché poi facciamo anche pace spesso».
Diventare padre lo ha cambiato, le emozioni escono facilmente anche e soprattutto lontano dal set: «Ho avuto la conferma che non sono una persona ansiosa e non lo sono diventato con mio figlio. Quello che mi ha sorpreso invece è stato scoprire di poter piangere in sette secondi: basta che lui mi guardi negli occhi per qualche istante e sono irrecuperabile. Ovunque mi trovi, mi riempio di lacrime, senza freni, senza controllo…».
Alessandro Borghi è sicuramente uno dei volti più promettenti del cinema italiano. L’attore inizia a lavorare sui set come stuntman: viene però notato e inizia a recitare in ruoli minori. La svolta della sua carriera arriva con i film Non essere cattivo, in cui recitava al fianco di Luca Marinelli, e Suburra, in cui interpreta Aureliano Adami. Riprende il suo ruolo nella serie Suburra, la prima produzione italiana Netflix. Da lì, Borghi diventa sempre più famoso e richiesto, e inizia a recitare in produzioni internazionali, come la serie tv Diavoli, in cui recita insieme a Patrick Dempsey, e il film The Hanging Sun – Sole di Mezzanotte. Quindi arriva lo splendido ruolo in Le 8 montagne, sempre al fianco di Luca Marinelli, e Supersex, la serie tv sulla vita di Rocco Siffredi.
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