Ultimo, dopo la serata emozionante nella quale ha rivelato che diventerà papà, dedica a se stesso e al figlio le parole più belle, con un pensiero al suo pubblico: «Mi avete insegnato voi la parola AMORE»
Una serata emozionante, quella che hanno vissuti i fan di Ultimo nella terza data del suo tour a Roma. Emozionante perché come al solito Niccolò ha fatto ballare e cantare il suo pubblico, davvero numerosissimo, emozionante perché di fronte a tante lucine accese ha confermato con un semplice bacio al pancino della sua compagna Jacqueline Luna di Giacomo che diventerà papà. 28 anni lui, 24 lei, insieme da tre anni, da quando si sono dati appuntamento a Trastevere, insieme anche con un oceano di mezzo, lei negli Stati Uniti e lui in Italia.
Una lettera a Niccolò, che sta per diventare papà
E tanto per non far finire le emozioni, Ultimo ha dedicato al piccolo in arrivo, un maschietto il cui nome inizierà con la E (in tanti sono pronti a scommettere che si chiamerà Edoardo), ma anche a se stesso, una bellissima lettera, ciò che resta di una serata che non dimenticherà mai. «La mia testa vola. Va qui e la senza trovare pace, mi giro e rigiro nel letto senza riuscire ad addormentarmi. Mi dico Niccolò basta chiudi gli occhi, ma il cuore è veloce e la mente vola. Continuo a vedere i vostri occhi, le vostre lacrime, i vostri sorrisi. Riaccendo la luce. Mi siedo nel letto. “Il silenzio adesso sa parlare”, mi viene in mente. Un silenzio assordante, dopo 3 notti di fila nello stadio della mia città».
Dentro di sé tutti i colori del mondo
Una serata così fa battere il cuore, l’adrenalina è ancora alle stelle. Niccolò continua: «Scendo giù e preparo una camomilla. Mentre l’acqua bolle guardo avanti a me il vuoto, ripenso a un uomo che cantava abbracciato a suo figlio “ti dedico il silenzio” e piangeva, e poi piango anche io. L’acqua freme e stacco il fuoco. La mia mente non si ferma. Ecco un flash di un altro ragazzo che mentre correvo sotto il palco mi offre un bicchiere di vino che io ho bevuto, comincio a ridere. Sono su una cazzo di montagna russa, penso. Come se avessi dentro tutti i colori del mondo in uno solo. Bevo la camomilla e mi rimetto a letto. Chiudo gli occhi e non riesco nuovamente a trovare pace».
Chissà come sarà, chissà cosa vorrà…
Tanti buoni propositi, ora che sta per diventare padre. Tanti pensieri per un futuro che arriverà in autunno: «Mi rialzo. Accendo una sigaretta. Ora che sto per diventare papà vorrei smettere davvero, mi dico. Basta cazzate Niccolò. Chissà se avrà un pianoforte come dolce amico anche lui, comincio a pensare. Anzi no probabilmente per quanta musica sentirà in casa, finirà per odiarla. Chissà se a scuola sarà in disparte come me o no. Spengo la sigaretta e penso che non gli imporrò di studiare pianoforte. Mi fischiano le orecchie nel silenzio mentre Roma rimane accesa a cullarmi. Se mi dirà che vuole diventare ingegnere spaziale, gli dirò vola. Se vorrà diventare medico, lo ringrazierò a vita da buon ipocondriaco. Se vorrà lavorare in un bar gli dirò che andrò a prendere il caffè da lui ogni mattina, se vorrà. Se durante l’adolescenza a scuola mi chiameranno dicendo “suo figlio ha la mente per aria”, sorriderò e saprò da chi ha preso».
Mi avete insegnato la parola AMORE
Un pensiero è per Jacqueline, un pensiero è per i fan, quel pubblico che ha pianto con lui mentre intonava, insieme alla futura mamma, la sua bellissima Quel filo che ci unisce: «Prendo il telefono e riguardo quel padre mentre canta ti dedico il silenzio col figlio abbracciati piangendo. Torno a commuovermi e mi dico: Mi avete insegnato voi la parola AMORE. Questo pensiero mette pace a tutto. Spengo la luce, non mi reggo in piedi, il letto è diventato mare, buonanotte Niccolò, buonanotte Roma mia».
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